Al servizio della comunità dal 1941

Era il 1941 quando quattro Suore della Sacra Famiglia di Castelletto di Verona arrivano a Campalto e vengono ospitate, precariamente, in un appartamento della Canonica dietro il campanile della Chiesa di S. Martino, vicino alla stalla del cavallo del Parroco, iniziando così il loro servizio educativo nella nostra comunità.
La fraternità religiosa della Sacra Famiglia, a cui appartenevano le Suore, calcava e continua tuttora a calcare gli stili di vita di S. Francesco, impegnandosi in servizi educativo-assistenziali, portando il loro aiuto nelle varie situazioni di povertà, sia materiale che spirituale, cercando di alimentare fin dall’infanzia la conoscenza e la consapevolezza del valore e della dignità della persona fatta a immagine e somiglianza di Dio.
Sono una trentina fra i bambini e bambine quando, nel 1941, viene inaugurata l’attività dell’ Asilo. Contemporaneamente all’attività dell’asilo, le Suore al pomeriggio organizzano il doposcuola e dei corsi di cucito e ricamo per le ragazze del paese, attività che viene da subito accolta con grande entusiasmo e partecipazione da tutti gli abitanti di Campalto.
Inizialmente non sono mancate le difficoltà economiche, infatti più volte sono state proposte raccolte fondi per scongiurare la chiusura dell’asilo.
Sono passati tanti anni ma i problemi sembrano sempre gli stessi.
Per merito di generosi donazioni da parte delle famiglie benestanti di Campalto, l’undici novembre 1948 viene posata la prima pietra del nuovo Asilo, e come si usava fare a quei tempi, tutti i componenti della comunità hanno apportato il loro aiuto; l’otto aprile del 1951 finalmente viene inaugurato il nuovo Asilo e la casa delle Suore. A questo proposito non mancano le commoventi testimonianze di alcuni bambini di ieri, i quali ricordano bene i propri padri recarsi dopo il lavoro ad aiutare il Sig. Tita Maso capomastro edile nella costruzione dell‘edificio, addirittura portando i mattoni da casa, e di quelli che ricordano le loro spensierate giornate passate a giocare all’asilo, della minestra che le Suore preparavano per pranzo (sempre la stessa), della stufa “rossa” attorno alla quale tutti si sedevano per scaldarsi e di cosa la Madre Superiora diceva loro quando si parlava della Bibbia …. “questo è il libro della vita che ci porta in Paradiso …”.
Sempre nel 1951 l’allora Patriarca di Venezia Carlo Agostini(1942-1952), viene invitato dalle Suore a visitare il nuovo asilo preparando in suo onore, nella sala del teatro, un‘operetta.
La sala teatro nel 1953 viene ristrutturata in sala da cinema e successivamente un’area esterna viene organizzata e adibita a cinema all’aperto con grande schermo. Qualche anno più tardi, più precisamente il 26 maggio del 1957, viene a Campalto in visita pastorale il Cardinale Roncalli, che noi tutti ricordiamo come Papa Giovanni XXIII, il quale si compiacerà con le Suore e il Parroco per il lavoro fatto.
Soltanto nel 1975 il nuovo Arciprete Don Bruno Trevisiol, trasformerà la sala del cinema in sala “Gioco” per i bimbi dell’asilo.

Educatrici laiche e comitato di gestione: nel 1992 l’asilo si trasforma


Purtroppo nel 1992 le Suore dopo 51 anni di presenza a Campalto, vengono ritirate per mancanza di vocazioni.
E’ dal 1992 in poi che l’attività dell’Asilo continua con insegnanti laiche e con la gestione autonoma da parte dell’associazione dei genitori che tutt’ora prosegue il suo compito. La Scuola dell’Infanzia S. Antonio ha mantenuto la sua vocazione di scuola di ispirazione cristiana, ponendo al centro del messaggio educativo valori umani e cristiani come i valori della vita, dell’accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza e della pace, nella convinzione che ogni bambino è unico.
Messaggio, questo, ben interpretato da tutto il personale. Personale professionalmente e umanamente preparato disposto al confronto e al dialogo con noi genitori che riconosce alla famiglia la prima e prioritaria funzione educativa impegnandosi a costruire con essa rapporti di cooperazione durevoli e condivisi, rendendo senza dubbio il progetto educativo più efficace. Insegnando ai nostri figli a coltivare i loro sogni così come il Piccolo principe fa con la sua amata rosa, facendogli conoscere Gesù fino a considerarlo un “amico”, ad educarli alla “vita buona del Vangelo”, perché diventino cristiani non solo a parole ma soprattutto nei fatti …… nella quotidianità , nei gesti semplici della vita di tutti i giorni.
Oggi, la scuola può contare fra i bimbi della Materna e quelli del Nido integrato in più di 100 iscritti.
In questi anni ha saputo raccogliere e repentinamente rispondere alle richieste del territorio, garantendo la possibilità alle famiglie di scegliere il servizio educativo che più rispettava i loro principi e valori, pur collaborando in modo assiduo e proficuo in un clima di scambio amichevole e aiuto reciproco con gli Istituti Statali presenti nel territorio.

La famiglia al centro del nostro progetto

Numerose iniziative sono state proposte per permettere alle famiglie di conoscersi meglio creando così un clima familiare collaborativo e di affiatamento, curando particolarmente l’aspetto partecipativo, e noi tutti sappiamo quanto difficile sia, in questo periodo epocale in cui lo scoramento e l’incertezza condiscono la nostra quotidianità, aver voglia di partecipare.
A tal proposito menzioniamo solo due delle tante iniziative che in questi anni sono state proposte. La prima è il Giornalino della scuola interamente scritto dai genitori che raccoglie tutti gli avvenimenti che hanno segnato l’anno scolastico e la seconda è Lentiai, un’ uscita di qualche giorno interamente autogestita dai genitori.

Siamo convinti che debba maturare nella nostra comunità la consapevolezza che la scuola Materna S. Antonio sia un bene prezioso e come tale va considerato e supportato, ricordando che non è una cosa a sé stante alla quale ci pensa qualcun’altro. È fortemente auspicabile che i nostri sforzi come comunità, appunto, vengano convogliati a dare delle risposte alle problematiche legate al delicato momento ideologico ma anche economico, che l’educare in tutte le sue sfaccettature sta vivendo.

I genitori del Comitato di Gestione assieme alle maestre hanno colto la sfida educativa che il nostro tempo ci propone con passione, entusiasmo, impegno, fiducia e tanta gioia da trasmettere ai nostri figli ognuno con le proprie peculiarità, rispettando i ruoli. Perché siamo certi che solo così i nostri figli potranno portarsi nel cuore la bellezza e sentirsi liberi. Liberi di pensare e di scegliere. Liberi di costruire un mondo migliore, una società degna di essere apostrofata con l’aggettivo civile.